
L’ALTRA PARTE DELLA MIA VITA
Era il 2011 quando ho perso mia madre per un male incurabile. A quel tempo, per la prima volta, io e la mia famiglia tentammo un percorso alternativo visto che i mezzi tradizionali ci avevano detto di arrenderci di fronte all’evidenza. Tuttavia si trattava di un percorso che non aveva nulla a che fare con gli argomenti che avrei scoperto in seguito.
Dopo la morte di mia madre sentii la necessità di scrivere un libro. Nel 2012 di fronte al foglio bianco di word, decisi che si sarebbe trattato di un romanzo d’avventura. Dopo le prime due righe (ad oggi invariate nel romanzo) decisi quale sarebbe stato il titolo e come sarebbe stata la copertina. Ringrazio la Theta edizioni per averla fatta esattamente come l’avevo immaginata.
Dovetti aspettare 3 anni dopo, il 2014, quando si ammalò la moglie di un mio amico, prima di sentir scattare qualcosa in me, qualcosa che fece cambiare totalmente le mie abitudini.
In quel periodo ripensai spesso a quanto accaduto a mia madre ed alle similitudini con quello che stava accadendo alla moglie del mio amico, fino a quando, ad un certo punto, mi chiesi:
“possibile che sia tutto qui? Possibile che tutto quello che facciamo quotidianamente, i progetti per il nostro futuro, per i figli, ecc. sia tutto aggrappato alla speranza di non avere sfiga?” Non potevo crederci, non potevo accettare questa cosa. Così ho iniziato ad informarmi.
Quello che all’inizio era un semplice hobby legato alla voglia di sapere e capire, con il tempo si è trasformato in un vero e proprio studio, e più lo facevo e più ne sentivo la necessità.
Da quel momento la mia mente si è trasformata in una spugna per le informazioni che riguardavano questo settore e più leggevo, più imparavo e più mi ponevo nuove domande alle quali dovevo trovare risposta. Ho scoperto che l’argomento alimentazione/salute in realtà è trattato dai più grandi studiosi, filosofi, ricercatori, che la storia scritta ricordi. Persone del calibro di Pitagora, Platone, Ippocrate (padre della medicina), per poi arrivare a Leonardo Da Vinci, Einstein, alcuni tra i medici più importanti dell’era moderna, fino agli studi che verranno citati nelle mie opere. Durante questo percorso informativo/formativo, mi sono imbattuto in una categoria di persone che non avevo mai sentito nominare: gli igienisti.
Così nel 2017, quando il mio romanzo aveva poco più di 70 pagine A4, scritte nell’arco di 3 anni, con pause di alcuni mesi tra un avanzamento e l’altro, ho deciso di iscrivermi alla HSU (Health Science University), una scuola fondata da Fiorenza Guarino e Valdo Vaccaro, con l’obiettivo di diplomarmi come igienista naturale.
Lentamente stavo diventando consapevole di come si comporta il nostro organismo in funzione di ciò che decidiamo di ingerire, dei momenti in cui decidiamo di farlo e dei relativi tempi di assunzione. Al tempo stesso ho iniziato a capire che l’aspetto mentale gioca un ruolo fondamentale per la salute dell’organismo, ho capito che in una fase di stress cronico (di qualunque natura sia l’argomento che l’ha generato) il nostro corpo, per combattere la fase di stress, produce tutta una serie di sostanze che, col tempo, possono diventare altamente tossiche a tal punto che il nostro organismo può ammalarsi. Lo stesso vale per i cibi che ingeriamo e che, per natura, il nostro corpo non è portato ad assumere.
Spingendo il nostro corpo al limite e contro natura, esso produce dei segnali per farci capire che la nostra strada non è corretta, la medicina moderna le chiama malattie.
Voglio premettere e sottolineare a caratteri cubitali che io non ce l’ho con i medici o con gli infermieri. Purtroppo ho dovuto passare parecchio tempo negli ospedali, prima per mia madre e poi per mio padre. Ho incontrato sempre persone cordiali, disponibili, intente a fare il loro lavoro spinte dalle motivazioni più nobili e, se a volte potevano sembrare meno cordiali, ho percepito che era dovuto solo dal fatto che si trattava di personale in numero ridotto rispetto al fabbisogno e quindi oberato di lavoro e stress, visti tutti i tagli che sono stati fatti alla sanità nazionale negli ultimi anni.
La scienza igienista è stata sviluppata nell’era moderna (dal 1850 fino ad oggi), da medici e studiosi del calibro di Jennings, Tilden, Shelton ed altri ancora, attualmente mentori degli igienisti moderni.
Così, durante l’anno alla HSU, improvvisamente, la motivazione che mi aveva spinto ad iscrivermi, ovvero l’obiettivo di rimanere in salute, è passato in secondo piano.
Le informazioni che reperivo erano, per me, incredibili. Attraverso gli studi e le ricerche fatte alla HSU ed in maniere autodidattica, ho scoperto che le nostre scelte quotidiane, anche quelle più scontate, come andare in un supermercato e prendere un oggetto da uno scaffale, incidano sensibilmente ed in modo tangibile sull’ambiente che ci circonda, sulla nostra salute e su quella di tutti gli esseri viventi del pianeta, condizionando il futuro dei nostri figli e delle generazioni future.
Visto che il corso alla HSU prevede una tesi finale, ho deciso di scrivere la mia trattando il seguente argomento: “Come uno stile di vita igienista-vegano ha effetti benefici dal punto di vista ambientale, etico-animalista, salutare”.
La maggior parte delle persone non è a conoscenza degli innumerevoli studi che sono stati condotti su come alimentazione e mente influiscano sulla nostra salute e sull’ambiente che ci circonda. Poi ho capito perché nessuno ne parla.
Il presente è frutto di decenni di abitudini errate e strategie commerciali che, oltre a portare il pianeta al collasso, hanno creato la più grande propaganda di disinformazione a cui l’umanità abbia mai assistito, rendendo la mente delle persone un circo di non consapevolezza di quello che realmente sta accadendo.
A quel punto quello della mia salute è rimasto sì un obiettivo, ma è passato in secondo piano, sentivo la necessità di informare le persone a me vicine e non solo. Poi mi sono chiesto “ma chi leggerà mai la tesi di un igienista novello e dilettante?” La risposta era ovvia “altri igienisti e pochi altri”. Io non volevo che le persone leggessero la mia tesi per farmi i complimenti, non puntavo alla quantità, ma semplicemente all’informazione, con l’unico scopo di far sì che le persone possano scegliere in modo consapevole.
Consapevole, questa parola che sempre più viene strumentalizzata, mi sono chiesto cosa significhi “vivere in modo consapevole” e mi sono risposto questo:
Vivere in modo consapevole significa capire cosa ci porta a fare certe scelte e cosa comporta averle fatte.
È stato a quel punto che ho preso una decisione, ovvero quella di ultimare il mio romanzo di avventura, cercando di renderlo appassionante ed avvincente, ma inserendo al suo interno alcuni degli argomenti base trattati nella mia tesi, in modo che il romanzo sia un mezzo che, oltre a rendere piacevoli alcuni momenti di relax delle persone, possa al tempo stesso fornire informazioni preziose.
Le persone non devono essere obbligate a cambiare, ognuno deve avere i suoi tempi e deve prendere le proprie decisioni a seguito dei propri ragionamenti, ma le persone hanno il diritto di essere informate, solo così potranno scegliere (anche di non variare nulla) a seguito di un ragionamento a 360 gradi.
Io dico sempre che ognuno di noi possiede il potere più grande di tutti, non ne esiste uno superiore, il potere di fare delle scelte, tutto il resto è una conseguenza.